Lepore cita i massacri a Gaza: “Devastata come Dresda”. Gelo della Comunità ebraica (ilrestodelcarlino.it)

di MARIATERESA MASTROMARINO

In Piazza Nettuno il sindaco invita alla 
riflessione sulle guerre. 

De Paz resta critico: “Va bene dare attenzione ai conflitti, ma non si sovrappongano a giornate così importanti”.

“Una professione di antifascismo, un giuramento collettivo di fedeltà alla Repubblica”. Lo grida il sindaco Matteo Lepore in una piazza del Nettuno gremita per celebrare l’ottantesimo anniversario della Liberazione. Con lui, Anna Cocchi, presidente Anpi, il vicepresidente regionale Vincenzo Colla e il prefetto Enrico Ricci depositano una corona al sacrario dei caduti partigiani, preceduto dall’alzabandiera con picchetto militare d’onore.

Una giornata “di festa e riflessione”, pensando che “se 80 anni fa l’Italia fu liberata dalla guerra – continua il sindaco –, la guerra non ha mai smesso di esistere”.

Il pensiero va ai 56 conflitti bellici, da Kharkiv e Kiev fino a Gaza, dove “il 69% degli edifici della Striscia è stato distrutto dopo il 7 ottobre”, per una stima di circa “34 milioni di metri cubi di macerie. La portata della devastazione è stata paragonata a quella delle città europee durante la Seconda Guerra Mondiale, come Dresda e Amburgo”.

Per questo, “non c’è 25 aprile senza la liberazione dalle guerre – sostiene Albertina Soliani, presidente di Casa Cervi –. Sia Bologna antifascista in prima linea”. Sventolano alte alcune bandiere della Palestina. E “che ce ne siano più di quelle italiane in piazza, in una giornata dal valore unico per il nostro Paese, dovrebbe farci riflettere – sottolinea Daniele De Paz, presidente della Comunità ebraica –. Sempre auspichiamo che il 25 aprile possa essere celebrato per i valori storici e culturali della giornata. Questo non vuol dire non dare attenzione ai conflitti globali, ma la sovrapposizione con giornate così importanti” dovrebbe essere evitata.

“Le nostre istituzioni potrebbero avere momenti in cui apporre attenzione ai conflitti mondiali e prendere posizioni fuori da questi contesti”, chiude De Paz.

Alla “giornata più bella dell’anno nel nostro Paese”, come definita dal sindaco, c’è anche il vicepresidente della Regione Vincenzo Colla: “Essere democratici vuol dire essere antifascisti – afferma – senza reticenza. Ditelo che siete antifascisti, che è la bandiera di tutti”.

E parlando di sobrietà, quella a cui ha invitato il ministro Nello Musumeci, “con tutto il rispetto istituzionale per il ministro – scandisce –, quello che deve restare sobrio è lui nelle dichiarazioni. Questa è una manifestazione di cui anche Papa Francesco ha sempre onorato con grande forza e lo ricordiamo per la sua immensità di pensiero”.

Il pensiero di tutti, infatti, ricade sul Pontefice, alla vigilia dei suoi funerali a Roma, che “può onorarsi a pieno titolo della qualifica di partigiano – termina Cocchi –. Qui ricordiamo il sacrificio di uomini e donne che hanno combattuto per permettere a noi di essere in libertà”.

In Piazza Nettuno il sindaco invita alla riflessione sulle guerre. De Paz resta critico: "Va bene dare attenzione ai conflitti, ma non si sovrappongano a giornate così importanti".