Paola, Nemo e il generale (corriere.it)

di Massimo Gramellini

Il caffè

Costretto a scrivere una lettera di scuse per scongiurare la querela della pallavolista Paola Egonu, sui cui tratti somatici aveva avuto da ridire in passato, il generale Vannacci parte bene («mai avuto dubbi sulla sua cittadinanza italiana») per crollare già nella riga successiva: «Ma questo non può celare visivamente la sua origine».

L’avverbio usato dal generalissimo è rivelatore. Lui seleziona le persone che gli fanno senso in base a un unico senso: la vista. Il giorno prima aveva trovato «nauseante» Nemo, il vincitore dell’Eurovision, e non per la qualità della voce, ma a causa di quelle unghie smaltate e di quei movimenti così poco marziali.

Ai meno giovani Vannacci ricorda il generale Damigiani, che però era un personaggio di «Alto gradimento», non un candidato alle Europee, e comunque non si sarebbe mai sognato di definire «nauseante» il Nemo di allora, Renato Zero.

Nel mondo nostalgico del generalissimo le unghie le smaltano solo le signorine in età da matrimonio, i maschi marciano a ranghi compatti dalle trincee ai bordelli, i neri vivono in Africa e i biondi in Scandinavia. Però nel frattempo le cose sono cambiate e mio figlio di cinque anni gira con la maschera del supereroe nero Spin, senza esserne visivamente nauseato e tantomeno turbato, dato che è nero anche il suo compagno di banco all’asilo.

La vita è una questione di abitudine e un giorno Vannacci si accorgerà che il mondo al contrario è semplicemente il mondo, ed è lui che lo sta guardando al contrario.

La multa a Höcke e la strategia che serve contro l’AfD (ilfoglio.it)

di DANIEL MOSSERI

IN GERMANIA

Il tribunale regionale di Halle ha giudicato il leader del partito in Turingia colpevole di aver “intenzionalmente utilizzato ex slogan di una formazione paramilitare nazista”. Mentre il numero dei potenziali elettori cresce la dirigenza dei sovranisti diventa ogni giorno più impresentabile

Berlino. Una multa da 13mila euro e l’avvio di una nuova campagna di AfD, il partito sovranista tedesco, contro i soprusi antidemocratici dei partiti democratici di Germania.

E’ questo il doppio esito della sentenza con cui il tribunale regionale di Halle ha trovato Björn Höcke colpevole di aver “intenzionalmente utilizzato ex slogan di una formazione paramilitare nazista”. Parliamo delle SA, braccio armato dell’ascesa al potere di Adolf Hitler e del loro motto Alles für Deutschland, e parliamo del leader di AfD in Turingia.

“Ho la sensazione di essere una persona politicamente perseguitata”, ha commentato il famigerato Höcke uscito da un bagno di vittimismo. Come dargli torto? Nel giro di pochi mesi, dapprima l’AfD in Turingia e poi quella in Sassonia sono state indicate dai servizi di intelligence (BfV) della Repubblica federale come organizzazioni estremiste. Prima ancora era successo all’“Ala”, la corrente revanscista (poi sciolta) di AfD già guidata, guarda caso, dallo stesso Höcke.

Nel gestire le intemperanze verbali del partito più a destra dello schieramento politico, la Germania non sa che pesci prendere: al Bundestag la formazione nata euroscettica e diventata negli anni apertamente xenofobico è il secondo partito d’opposizione dopo la Cdu. Sondaggi alla mano, se domani si votasse la Cdu finirebbe per formare il governo con i socialdemocratici e/o con i Verdi, e AfD diventerebbe ufficialmente il primo partito d’opposizione.

Che oggi, unico tra gli altri partiti al Bundestag, non esprime un vicepresidente dell’assemblea. Merito o colpa del cordone sanitario steso attorno al partito sovranista dieci anni fa e mai venuto giù. Un cordone che però non ha funzionato. Al contrario. Mentre il numero dei potenziali elettori sovranisti cresce – e non sono tutti fascisti – la dirigenza di AfD diventa ogni giorno più impresentabile.

A Berlino serve una nuova strategia: quella impostata dal bavarese Franz Joseph Strauß negli anni ‘80 – “nessun partito democratico a destra di Cdu/Csu” – non funziona più.

Rispuntano le ronde tra Bolognina e stazione (bolognatoday.it)

I militanti della "Rete dei Patrioti" che questa 
notte hanno pattugliato le strade

“Spaccio a tutte le ore del giorno e della notte,  risse a colpi di coltello, accetta e bottigliate sono purtroppo sempre più frequenti soprattutto nella zona di Piazza venti settembre dove agiscono impunemente pusher magrebini e centrafricani”.

Nella giornata di ieri, due uomini e una donna nella zona hanno rapinato tre persone: uno dei due è stato arrestato e l’altro è stato denunciato mentre la donna è fuggita.

Lo dichiara la Rete dei Patrioti con i militanti che questa notte hanno pattugliato le strade della Bolognina e della zona stazione: “Zone tristemente note per essere completamente fuori controllo – si legge nella nota – Per una notte la zona è tornata in mano agli italiani per bene”.

Rispuntano quindi le ronde, questa volta a opera della “Rete” che riunisce movimenti, associazioni e comitati di estrema destra nata a ottobre del 2020 a Montecatini.

In città, come si legge sul sito, aderisce alla rete “Bulaggna Dsdadet”, movimento nato nel 2017 da un gruppo di tifosi che frequentano la curva dello stadio Dall’Ara.