“Ascolta bene le parole, devi ascoltarle attentamente però”, mi dice la ragazza dai lunghi capelli neri, mentre mi chiede di prestare attenzione al testo di una delle sue canzoni preferite, che io non ho mai sentito prima.
Cristina Covelli ha 21 anni, uno sguardo che ha dei tratti ancora adolescenziali e occhiali di plastica, rotondi e neri, appoggiati sul volto, che le danno un’aria seria. Non studia e non lavora da quando si è diplomata tre anni fa all’istituto tecnico chimico della sua città, Crotone, Calabria, estremo meridione dell’Italia. Per la ragazza il futuro è il groppo in gola che le viene ogni volta che calcola – e lo fa spesso – quanto le costerebbe iscriversi all’università o emigrare in una città del nord.
Per questo le sembra che le parole di una canzone scritta da uno dei finalisti della scorsa edizione di Sanremo, suo coetaneo, rappresentino bene il suo stato d’animo … leggi tutto