di Simone Alliva
Ma l'antifascismo non era un patrimonio di tutti?
Bella ciao. Così, senza musica. Solo voce. Anche stonati, pazienza. “Una mattina, mi son svegliato”. È un coro che si leva dai manifestanti cileni in rivolta a quelli di Piazza Taksim, da Hong Kong alle combattenti curde armate contro le truppe di Erdogan, passando alle centinaia di ragazze e ragazzi disarmati che manifestano a Barcellona.
La canta anche in Italia il movimento delle “sardine” in piazza, ma qui dove è nato il canto delle mondine italiane, poi adattato a simbolo dalla Resistenza antifascista, provoca fastidio e pubbliche reprimende. E non solo da parte di fascisti più o meno dichiarati, ma anche da parte di sedicenti moderati o liberali.
Eppure Bella Ciao non è una canzone “di sinistra”, come vorrebbe oggi Massimo Gramellini a livelli di ok boomer semplicemente stellari su Il Corriere della Sera. Bella Ciao non è Bandiera Rossa e neanche Fischia il vento. È il canto unificante di un paese che 70 e passa anni fa si è liberato da una dittatura che prima lo ha oppresso, e poi trascinato nella tragedia della guerra al fianco di Hitler … leggi tutto
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