29/05/2025
Occhio ai risparmi? No, occhio a La Verità! (butac.it)
di
Una comunicazione allarmistica, fatta appositamente per dare a intendere cose che non sono e mettere i cittadini contro l'UE
La prima pagina de La Verità del 24 maggio titolava così:
OCCHIO AI RISPARMI: LA UE CI PROVA
La vicepresidente Ribera ammette che stanno studiando i mezzi per poterli utilizzare. Lei li vuole per il Green deal, Ursula per il riarmo. Contro il quale tuona papa Leone XIV…
Titolone che ovviamente serve a far leva su uno dei più grandi cavalli di battaglia della testata di Maurizio Belpietro: la paura. In questo caso si provvede a spaventare il lettore dandogli a intendere che la cattiva UE stia per mettere mano ai nostri risparmi.
Ma siamo appunto di fronte all’ennesimo caso da manuale di disinformazione giornalistica. Cerchiamo, in poche righe, di capirci. Ribera, tanto per cominciare, ha parlato recentemente di come portare avanti gli obiettivi di decarbonizzazione che l’Unione Europea si è imposta.
Obiettivi che vanno perseguiti garantendo al contempo la competitività delle imprese europee, specie nell’ottica delle minacce su dazi lanciate negli ultimi tempi da Donald Trump.
Quello che non ha fatto Ribera è fare riferimento ai risparmi privati da tassare o prelevare, come invece fa intendere l’articolo della Pravda nostrana. Il discorso di Ribera riguarda il creare le condizioni tali per cui gli investimenti privati (tramite fondi, obbligazioni verdi, incentivi fiscali) possano andare ad affiancare la spesa pubblica per sostenere la transizione energetica.
Si tratta di un tema complesso e importante, che solo chi non ha a cuore il futuro del pianeta può trasformare in un titolo come quello scelto dal quotidiano.
Suggerire che una rappresentante dell’Unione Europea abbia parlato di toccare i risparmi dei privati, quando nulla di tutto ciò è successo, significa disinformare. Perché La Verità sia lasciata libera di farlo a piacimento, e a discapito dei fatti, è qualcosa che in futuro qualcuno dovrà spiegare.
Perché credo sia palese che se usi la frase “stanno studiando i mezzi per poterli utilizzare” riferito proprio ai risparmi dei privati stai evocando possibili scenari apocalittici: patrimoniali, espropri, prelievi forzosi, tutte cose che Ribera non ha minimamente ventilato.
Si tratta di una precisa strategia giornalistica: l’obiettivo è appunto trasformare un discorso tecnico-finanziario come quello di Ribera in un attacco al portafoglio del lettore.
Ma nessuno ha proposto nulla di quanto sostenuto dai due autori dell’articolo: nessun prelievo, nessun grimaldello per forzare i nostri conti correnti.
Euroscetticismo
SI tratta di disinformazione comune sulla stampa euroscettica, che deve trovare appigli per convincere i propri lettori che l’Unione Europea non vuole altro che il nostro male. Così in UK sono riusciti a convincere parte della popolazione a votare per l’uscita dell’UE.
La narrazione dell’Europa che vuole i nostri soldi è stata sfruttata da Farage – che poi, ricordiamo, una volta raggiunti gli scopi che si era prefissato dovette ammettere che le sue dichiarazioni in tal senso erano fuorvianti e fasulle. Siamo di fronte a uno dei pilastri delle narrazioni tossiche contro l’UE, la quale funziona bene perché:
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semplifica problemi complessi;
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sfrutta la sfiducia diffusa verso le istituzioni europee;
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fornisce un “cattivo” perfetto per ogni frustrazione economica.
Il titolo scelto è perfetto esempio di come parlare alle pance e non alle teste, creando panico e scatenando ulteriormente odio verso l’UE. A oggi chi ha interesse a disfare l’Unione sono russi, cinesi e americani, la domanda che ci poniamo è: chissà con quale dei tre è schierata la redazione?
No comment (diario.world)
Avvocato arrestato a Kaliningrad per presunta collaborazione con uno Stato straniero (spiegel.de)
di Dmitry Serebryakov
Persecuzione in Russia

(Avvocato Marija Bonzler: Rappresentanti i critici del regime)
“Stati ostili” è il termine usato dalle autorità russe per descrivere i paesi che sostengono l’Ucraina nella guerra di aggressione della Russia e sono quindi considerati ostili. Inizialmente non si sapeva esattamente quale stato dovesse essere.
Un mandato d’arresto è stato emesso contro Bonzler ai sensi dell’articolo 275.1 del codice penale russo. La «cooperazione confidenziale con uno Stato straniero» è punibile con una pena detentiva da tre a otto anni.
Presunto pericolo per la sicurezza del paese
I paragrafi coprono efficacemente tutti i contatti non pubblici tra russi e stranieri se il servizio di intelligence interno dell’FSB li classifica come una minaccia alla sicurezza del paese. Gli avvocati russi chiamano quindi il reato penale “tradimento leggero”. Finora, dopo di lui, la giornalista Nika Novak della città siberiana di Chita (leggi di più su di lei qui) e un ex dipendente russo del consolato degli Stati Uniti a Vladivostok sono stati condannati a diversi anni di carcere.
Bonzler è il primo avvocato ad essere indagato sulla base del paragrafo. Ciò aumenta ulteriormente la pressione contro i difensori in Russia. Le autorità di sicurezza hanno anche iniziato a perseguitare gli avvocati. Sono coloro che rappresentano i critici del regime.
All’inizio dell’anno, tre degli avvocati difensori del leader dell’opposizione Alexei Navalny, morto in un campo di detenzione, sono stati condannati a diversi anni di carcere. Sono accusati di appartenere a una presunta associazione estremista. Le organizzazioni di Navalny in Russia erano state classificate come tali.
Operazioni per prigionieri politici gravemente malati
Dopo l’inizio della grande guerra della Russia contro l’Ucraina, l’avvocato Bonzler aveva più volte difeso le persone che protestavano contro l’invasione. È stata uno dei pochi avvocati nella sua regione natale, Kaliningrad, ad accettare tali mandati.
Bonzler ha anche difeso il gravemente malato Igor Baryshnikov, condannato a 7,5 anni di carcere nel giugno 2023 per presunte false notizie sull’esercito russo.
Aveva condannato la guerra in post sui social media. Baryshnikov soffre di cancro. Bonzler e altri due avvocati difensori hanno combattuto attraverso il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite per far operare il prigioniero politico. Secondo i media indipendenti russi, sono stati perquisiti anche gli appartamenti dei due avvocati. Sono accusati di essere stati informati delle presunte attività criminali di Bonzler.
La scorsa settimana l’UE ha aggiornato l’elenco delle sanzioni per le violazioni dei diritti umani in Russia . Ora ci sono altri 28 nomi, tra cui quello del giudice Olga Balandina del tribunale della città di Sovetsk. Aveva condannato Baryshnikov.
Le false prime pagine di Charlie Hebdo sono indistinguibili dalle vignette del Fatto (ilfoglio.it)

Il Bi e il Ba
È finita l’epoca in cui i giornali umoristici facevano il verso a quelli istituzionali, ora è la propaganda governativa a imitare la stampa satirica.
Per comprendere perché ciò accada, può essere utile leggere l’introduzione di Filippo Ceccarelli a Gli anni del Male. Quando la satira diventa realtà
Confesso che sono disorientato. Dietro di me c’è un leggendario falso del Male, quello con Ugo Tognazzi capo delle BR, che ho fatto incorniciare per pavoneggiarmi con gli amici. Sotto gli occhi, invece, ho la notizia delle false prime pagine di Charlie Hebdo create dalle centrali di disinformazione del Cremlino per gettare ulteriore discredito su Zelensky.
Sono false, ma sono perfettamente indistinguibili da certe vignette del Fatto Quotidiano, giornale che si suppone vero, fino a prova contraria. In quale distopia sono finito? La mia posizione è a suo modo allegorica. Il tempo in cui i giornali umoristici facevano il verso a quelli paludati e istituzionali è alle nostre spalle, ora è la propaganda governativa a imitare la stampa satirica.
Siamo forse nel mondo “realmente capovolto” di Guy Debord in cui “il vero è un momento del falso”? O invece, hegelianamente, il falso è un momento del vero? O i due termini sono così intercambiabili da non significare più nulla?
Tutto il garbuglio è meno paradossale di quanto appaia. Consiglio di leggere l’introduzione di Filippo Ceccarelli a Gli anni del Male. Quando la satira diventa realtà, ricchissimo volume curato l’anno scorso dagli autori e fondatori della storica rivista per l’editore Derive Approdi. Scrive Ceccarelli che il Male è una delle ultime avanguardie del Novecento.
E’ vero. Bisognerebbe tuttavia ricordare che c’è sempre un punto in cui i destini delle avanguardie si biforcano. Se sono astratte e libresche si disseccano, e al massimo si lasciano dietro un piccolo culto settario; se sono vitali e radicate negli umori del loro tempo le aspetta una sorte ben più beffarda: si realizzano, ma contro le loro intenzioni.
Mi pare questo il caso. La rivista chiuse i battenti nel 1982, ed è un peccato. Bastava aspettare pochi mesi, dopo il discorso di Ronald Reagan agli evangelici di Orlando, e avrebbero potuto creare un’ultima falsa copertina “L’impero del Male trionferà”.